L'amico Paolo del Cres mi ha posto un quesito interessante al quale ho provato a rispondere, e che ho pensato di riportare sul blog. Viene da un addetto ai lavori di sicura competenza in materia di tecnologia wireless, e quindi puo' interessare ad altri lettori:
> A questo punto sorge una domanda spontanea: l'uso delle tecnonologie non
> WiMAx in questo set di frequenze e' lecito o no? Come ad esempio un
> ponte "stile PDH" oppure un'apparato wifi traslato di frequenza. Non mi
> interessa la fattibilita' tecnica, quanto quella normativa
ciao Paolo,
mi sento di escludere sicuramente la possibilità di utilizzarle per la realizzazione di connessioni punto-punto (come i ponti in "stile PDH"), in quanto questa gamma di frequenze è espressamente riservata per la realizzazione di reti di accesso a larga banda (BWA) e non di trasporto/backhaul.
Tale indicazione, ancora prima che dalla delibera AGCom, deriva dalle già richiamate raccomandazioni europee.
In particolare il termine BWA utilizzato nella normativa, si rifà alla definizione ufficiale di cui al documento ITU-R F.1399-1 che definisce BWA (Broad Band Wireless Access) come un accesso wireless nel quale la/le capacità di connessione siano maggiori di quelle di un accesso primario (cioè superiori a 1.544 Kbit/s), e che comprende applicazioni mobili (MWA), nomadiche (NWA) e fisse (FWA), anch'esse definite nel medesimo glossario.
Il Bando ha concesso un parziale utilizzo delle frequenze per il backhaul:
"Le frequenze di cui sopra possono essere impiegate anche per la realizzazione di detta connessione degli impianti BWA a 3.5 GHz alla rete di trasporto purché non siano utilizzate per servizi di fornitura di rete di
comunicazione elettronica"
e pur richiedendo una interpretazione autentica da parte del Ministero, probabilmente va interpretata come la possibilità di utilizzare le stazioni radio base BWA per una connessione diretta tra loro. Ovvero non sarebbe possibile utilizzare le frequenze per ponti radio punto-punto diversi dalle radio base usate per dare servizi al pubblico.
>oppure un'apparato wifi traslato di frequenza
Ne il regolamento Agcom, ne' il Bando, ne' le varie raccomandazioni europee citano mai WiMAX nei loro scritti (se non in modo occasionale e non vincolato al contenuto esposto), si limitano a parlare di tecnologie BWA come definite sopra. Pertanto, se le tecnologie rispettano le indicazioni tecniche di cui alla Raccomandazione ECC/REC(04)05, in virtù del principio di neutralità tecnologica al quale la normativa è sottoposta, dovrebbero senz'altro poter essere impiegate.
Però osservo che nella pratica sarebbe abbastanza inutile utilizzare apparati Wi-Fi/Hiperlan traslati in frequenza al posto di apparati WiMAX, in quanto nessun apparato utente wifi/hyplan in commercio possiede una potenza superiore ai 20dBm (in genere è ben inferiore), quindi applicazioni mobili e nomadiche ne risentirebbero pesantemente, mentre per i servizi BWA/WiMAX sono consentite potenze superiori. Per rilegare utenti fissi in wifi/hiperlan traslato sarebbe possibile ovviamente utilizzare potenze EIRP superiori, ma visto il ridotto mercato e la minore robustezza delle modulazioni non giustificherebbero dover investire quattrini nella licenza se non la si adopera con apparati WiMAX. In tal senso va anche considerato che in
prospettiva gli apparati utente mobili (pc, palmari, etc..) integreranno il chipset WiMAX mobile (annuncio Intel di tre anni fa), abbassando così drasticamente il costo degli apparati utente capaci di connettersi alle reti WiMAX 802.16e-2005.
In ogni caso, propongo di raccogliere tutti i dubbi ed i quesiti sul Bando e Regolamento per poi sottoporli formalmente ad AGCom e Ministero, onde ottenere un'interpretazione autentica.
Scrivetemeli che provvedo a compilare il documento.
ciao,
G
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