Qualche giorno fa, il 21 febbraio, a Porta a Porta, il dott.Vespa e gli ospiti presenti discutendo sui costumi ed i disagi sociali giovanili e quelli adolescenziali in particolare, hanno fatto riferimento ad Internet utilizzando alcuni luoghi comuni piuttosto qualunquistici, per usare un eufemismo.
Non è la prima volta che accade in televisione, nè è la prima volta che accade a Porta a Porta, nè addirittura è la prima volta che lo stesso dott.Vespa svilisce l'importanza ed il ruolo di Internet di fronte al suo pubblico.
Tutti coloro che conoscono veramente la rete (sia sul piano tecnologico che sul piano socioculturale) perchè l'hanno sviluppata, perché la sviluppano e/o perché la vivono dal di dentro, cioè tutti coloro che ne conoscono professionalmente le dinamiche, le possibilità, le conseguenze, nel sentire affermazioni come quelle ascoltate l'altra sera non possono che avere un motto di ripulsa.
E il motto di ripulsa non deriva solamente dall’essere punti sul vivo su un tema caro, ma anche e soprattutto per la consapevolezza che un tale livello di disinformazione e demonizzazione fa male al sistema Paese, in particolar modo quando viene espresso da un pulpito come quello di Porta a Porta molto seguito e considerato autorevole non solo, ma in particolar modo, dalle fasce più deboli culturalmente.
Discutere pubblicamente dei problemi sociali che la rete svela è importante, ma va fatto mettendo nella giusta relazione gli effetti e le loro cause, evitando quelle considerazioni semplicistiche che derivano da una, spesso inconsapevole, superficialità conoscitiva. E' importante perchè altrimenti si confondono gli effetti con le cause, e non si affrontano alla radice i problemi che si desidera combattere. La disinformazione che viene spesso fatta su Internet e lo sfruttamento scandalistico di alcuni suoi epifenomeni non ne rallenta la diffusione presso il pubblico competente, ma ne frena l'adozione proprio nel pubblico più bisognoso di informazione ed informatizzazione (e nelle persone la cui cultura si è cristallizzata su paradigmi in fase di declino), spostando più in là nel tempo l'occasione di far crescere questo Paese.
Infondere timori, ignoranza, malainformazione nel pubblico anziché fornire una corretta conoscenza e svilupparne il senso critico, è un delitto a mio avviso non inferiore a quelli che tutti abitualmente condanniamo. In particolar modo quando si gode di stima ed ampia audience.
E’ stato il post di Marco Camisani Calzolari a rendere noto anche a chi tra di noi non guarda Porta a Porta, dell’offensiva superficialità con la quale è stata descritta la Rete. E’ stato cioè proprio grazie alla Rete che molte persone hanno potuto venire a conoscenza, guardare le puntate arretrate, discutere tra loro, e sviluppare, su proposta di Stefano, una risposta da inoltrare a Bruno Vespa.
Ecco di seguito la lettera aperta compilata a più mani da sottoscrittori della stessa, inoltrata quest’oggi al direttore di Porta a Porta:
Egregio Dott. Vespa,
Internet raggiunge nel mondo oltre un miliardo di utenti e in Italia circa 24 milioni di persone. Ogni giorno nascono circa 120.000 blog, per un totale di oltre 100 milioni di blog in tutto il mondo. Nel solo 2007, 44 milioni di persone si sono avvicinate con un ruolo partecipativo al più grande fenomeno sociale, culturale e democratico della storia recente,
In molti paesi autoritari i blogger difendono la libertà d'espressione e la democrazia sfidando la repressione e, talora, andando in prigione per questo. Nei paesi democratici i blogger estendono la libera circolazione delle idee, la comunicazione comunitaria e in definitiva la partecipazione alla vita sociale.
Il blog è diventato uno strumento di comunicazione di massa; piu' del 25% della popolazione del Canada e del 20% di quella del Regno Unito partecipano a "reti sociali" basate su Internet. In Italia si stimano oltre mezzo milione di blogger, in maggioranza non adolescenti ma giovani e adulti. Sono noti blogger anche alcuni esponenti politici italiani (ricordiamo tra i vari l'on. Gentiloni, l'on. Di Pietro, l'on. Letta, l'on Pecoraro Scanio, l'on Lanzillotta, l'on Storace, l'on. Santachè, ...), inclusi candidati premier alle prossime elezioni, e ben un terzo dei parlamentari britannici (incluso il primo ministro).
Ci sembra che demonizzare i blog e il social networking, che sono fondamentalmente espressione di libertà, di democrazia e di socializzazione, sia negativo e antistorico. Ancora peggio è criminalizzare i blog - come cercano talora di fare i paesi autoritari per giustificare le loro censure - solo perchè alcuni - giovani o no - lo usano male. Ci sembra che la trasmissione da lei curata del 21 febbraio 2008, peraltro dedicata ad un altro tema, abbia purtroppo (crediamo involontariamente) generato un sospetto generalizzato verso i blog e il social networking, se non addirittura verso la comunicazione via Internet. Sarebbe, a nostro parere, un errore grave analogo a quello di alcuni intellettuali aristocratici che, tanto tempo fa, condannavano in blocco la televisione perchè ... fa male ai bambini e toglie anche del tempo prezioso agli adulti per leggere libri e giornali...
Internet, il social networking e i blog non sono solamente un fenomeno sociale, culturale e politico di enorme importanza. Sono anche diventati i servizi trainanti di un settore economico centrale e strategico per lo sviluppo economico delle economie avanzate: le telecomunicazioni. Le telecomunicazioni sono infatti da un lato un settore a sè stante - che di per sè porta ricchezza e occupazione qualificata e genera fenomeni finanziari economici di prima grandezza - e dall'altro sono un fattore propulsivo decisivo per l'economia nel suo complesso, e in particolare per la diffusione dell'innovazione presso le aziende e le famiglie.
La Commissaria UE Viviane Reding ha piu' volte ricordato che ben il 50% della crescita del PIL europeo e' legata allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), di cui Internet costituisce la spina dorsale. Anche il recente rapporto Attalì per lo sviluppo economico della Francia è pervaso da iniziative di impulso alle tecnologie della informazione e telecomunicazione.
In Italia purtroppo l'economia cresce meno dei nostri omologhi europei anche perché le telecomunicazioni sono nelle posizioni di coda nelle graduatorie internazionali, come del resto lo è la televisione digitale (terrestre, via Internet e via satellite). La scarsa diffusione della banda larga è forse l'indice più significativo della nostra arretratezza nel settore decisivo delle tlc.
Secondo i recentissimi dati diffusi dall'organizzazione degli operatori TLC europei ECTA, il quadro italiano relativo alla banda larga è il seguente:
1. Diffusione della banda larga: L’Italia (16,5) si sta allontanando dalla media UE (19,8) ed è sempre più distante dai paesi comparabili come Francia, UK, Germania. Siamo lontanissimi, ovviamente, dai paesi nordici. Nell’Europa dei 15 siamo superati anche dall’Irlanda, e seguiti da vicino dal Portogallo. In sostanza, la banda larga in Italia è meno diffusa che in altri paesi, a prescindere da circostanze di omogeneità industriale e sociale.
2. Crescita della banda larga nel periodo settembre 2006-settembre 2007 : In Italia vi è stata una crescita del 3%, bassissima se paragonata con altri paesi comparabili, dove la crescita si attesta tra il 5% ed il 10% .
I dati italiani sono gravi non solo perché riflettono una situazione peggiore di altri paesi, ma anche perché indicano la difficoltà del Paese nel recuperare il gap. Anzi, la distanza con il resto d’Europea si va accentuando.
Una corretta comunicazione sui mezzi di informazione di massa riguardo le tecnologie ICT potrebbe contribuire in modo importante ad avvicinare sempre più persone alle telecomunicazioni, ad Internet e all'informatica con ricadute positive per l'intero sistema.
Vorremmo sottolineare che Internet è oggi il principale sistema di comunicazione mondiale assieme alla rete telefonica fissa e cellulare, e rispetto a queste ultime è molto più esteso nelle funzionalità. Come la rete telefonica, Internet viene impiegato per comunicazioni lecite come per quelle illecite. La differenza è che le comunicazioni e le funzionalità di Internet sono nella grande maggioranza dei casi pubbliche e rendono così visibili anche gli usi banali, deviati o addirittura illegali e criminali che purtroppo, proprio per la loro maggiore visibilità in rete, vengono additati come peculiari solo di Internet. Mai nessuno però, giustamente, ha pensato di criminalizzare in maniera generica la rete telefonica, pur essendo noto, antico, esteso e grave l'uso illecito e criminoso delle reti fisse e mobili, come è testimoniato dalle intercettazioni telefoniche rese pubbliche in diverse occasioni.
Discutere pubblicamente dei problemi sociali che Internet inevitabilmente riflette e, fortunatamente, spesso svela al pubblico, è importante ma va fatto mettendo nella giusta relazione gli effetti e le loro cause ed evitando considerazioni semplicistiche e condanne aprioristiche del mezzo.
Secondo noi è importante che non si criminalizzi la rete e che anzi se ne promuova l'uso e la diffusione estesa. La criminalizzazione di Internet tende a confondere gli effetti con le cause e non permette di affrontare adeguatamente i problemi negativi - sociali o criminali - che tutti desideriamo combattere. Una disinformazione su Internet non ne rallenterà la diffusione presso il pubblico competente ma ne frenerà l'adozione e la conoscenza proprio nel pubblico più bisognoso di informazione, spostando in là nel tempo l'occasione di far crescere questo Paese.
Viceversa, una corretta e approfondita informazione può contribuire decisivamente a massimizzare i benefici di Internet e a ridurre invece gli effetti negativi dei nuovi sistemi di comunicazione.
Fiduciosi che in futuro vorrà considerare anche i benefici di Internet e delle telecomunicazioni e non solo i problemi sociali, anche gravi, che essa rivela, le manifestiamo fin d'ora la nostra disponibiiltà a partecipare a un confronto su questi temi che a nostro parere sarebbe importante trattare in maniera approfondita e positiva in una delle prossime trasmissioni che a nostro parere sarebbe opportuno programmare e alla quale, se lei desidera, siamo pronti a dare il nostro contributo di esperienza e competenza.
Restiamo a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento e approfondimento e nel frattempo Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Gildo Campesato, Giornalista, Direttore del Corriere delle Comunicazioni
Mario Citelli, Blogger, Imprenditore, Direttore Beltel - Mensile di attualità per l'industria ICT
Luca De Biase, Blogger, Giornalista, Caporedattore Nova24 - Settimanale di innovazione de Il Sole 24 ore
Juan Carlos De Martin, Blogger, Docente Politecnico di Torino - Responsabile italiano Creative Commons
Michele Ficara, Blogger, Imprenditore, Presidente Assodigitale - Associazione Italiana Industria Digitale
Paolo Forcellini, Imprenditore, Segretario Generale Consulta Digitale Assocomunicazione - Confindustria
Alfonso Fuggetta, Blogger, Docente Politecnico di Milano
Enrico Gasperini, Blogger, Imprenditore, Presidente Audiweb - Joint Industry Committee per la rilevazione delle audience online
Enrico Grazzini, Blogger, Analista, Collaboratore Corriere Economia - Settimanale Economico Corriere della Sera
Marco Montemagno, Imprenditore, Conduttore Reporter Diffuso - Sky TG24
Layla Pavone, Blogger, Dirigente, Presidente IAB Forum - Interactive Advertising Bureau
Marco Palombi, Blogger, Imprenditore, Fondatore 1st Generation Network - Associazione imprenditori di prima generazione
Stefano Quintarelli, Blogger, Imprenditore, Past president AIIP - Associazione Italiana Internet Provider
Francesco Sacco, Blogger, Docente e Managing Director EntER - Centro studi per l'imprenditorialità - Università Bocconi
Francesco Siliato, Blogger, Docente Economia dei Media - Politecnico di Milano
Gigi Tagliapietra, Blogger, Imprenditore, Presidente Clusit - Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica
Guido Tripaldi, Blogger, Imprenditore, Presidente Voipex - Consorzio per l'interoperabilità dei servizi Internet
Illustrissimo Dr. Bruno Vespa. I vostri programmi a porta a porta, sono di mio grande gradimento. Vi faccio i migliori auguri, sperando che continuerete per tanti anni nel futuro.
Se mi permettete; ci sono due cosette che potrebbero essere eliminate.
1- Cercare di mantenere l'ordine di far parlare un'ospite alla volta e non tutti insieme, cosi' si potra' capire quello che dicono.
2- Potresti farmi il favore, di non invitare piu' quel farabutto di Andreotti?
Mi fa veramente schifo a vederlo e sentirlo parlare, dopo di quando danno e scandalo, che ha procurato alla nostra bella Italia. Grazie.
Scritto da: Virginio Ricci | ott 19, 2008 a 20:30
Keep up the good work.
Scritto da: Brandee | apr 23, 2009 a 04:00
Centrali Nucleari al TORIO
DA FORUM PANORAMA
In una recente intervista il premio Nobel per la Fisica Carlo RUBBIA ha ipotizzato l’utilizzo di centrali nucleari che utilizzano come combustibile non l’URANIO 232 ma il TORIO.
Tali centrali , oltre ad essere meno costose, in quanto non utilizzano un combustibile come l’uranio, destinato ad esaurirsi in pochi decenni come il petrolio, si provvederebbero di un elemento di cui la nostra Madre Terra è notevolmente ricco come il TORIO.
Il nostro Nobel per la Fisica afferma che una centrale nucleare, che utilizza come combustibile il TORIO, produce, a parità di combustibile, duecentocinquanta volte l’energia prodotta da una centrale nucleare ordinaria, quindi con un notevole risparmio sul prezzo del carburante.
Inoltre una centrale nucleare al TORIO non ha bisogno dei sistemi di sicurezza, che sono necessari per una centrale nucleare ordinaria.
Infatti, mentre in una centrale che utilizza l’uranio come combustibile, la cui energia viene prodotta grazie alla fissione del combustibile, che è un processo che tende ad essere esplosivo e deve essere controllato per evitare incidenti, come quello di Three Miles Island o Chernobyl, nel caso del TORIO il processo deve essere continuamente stimolato, inviando neutroni nel materiale e rendendo, quindi, impossibile che la reazione sfugga al controllo e che vi sia una esplosione con uscita di materiale radioattivo nell’atmosfera.
Il funzionamento di una centrale nucleare al TORIO può essere descritto nel seguente modo:
“Un acceleratore di particelle attiva un flusso di protoni che colpiscono un certo quantitativo di Piombo, attivando una reazione nucleare che libera neutroni.
I neutroni colpiscono il combustibile nucleare, che contiene il TORIO, trasformandolo in uranio-233, che si scinde in nuclei più leggeri, producendo energia e quindi calore. Uno scambiatore di calore, immerso in un liquido refrigerante, alimenta una turbina a vapore che genera energia elettrica.”
I vantaggi dell’utilizzo di una centrale nucleare al TORIO sono molteplici e si possono enumerare nel seguente modo:
• -La reazione viene innescata da un flusso di protoni e può essere interrotta nel momento in cui si dovesse avvertire un qualsiasi pericolo, bloccando cosí la reazione nucleare;
• -Usando il TORIO, con lo stesso quantitativo di carburante nucleare si avrebbe il vantaggio di produrre una energia di 200 volte superiore rispetto a quella dell’uranio;
• -Inoltre il TORIO è molto più abbondante dell’uranio, quindi il costo sarebbe di gran lunga inferiore;
• -La fertilizzazione del carburante al TORIO produrrebbe scorie radioattive inferiori a quelle prodotte dall’uranio e con un tempo di decadimento notevolmente inferiore rispetto a quello delle normali centrali nucleari a fissione, che utilizzano uranio arricchito;
• -In un reattore al TORIO anche le scorie generate dalla fissione dell’uranio possono essere utilizzate per produrre energia, quindi smaltite all’interno dello stesso;
Per tutti questi motivi una centrale nucleare al TORIO non avrebbe bisogno degli stessi sistemi di sicurezza di una centrale nucleare all’uranio. Occuperebbe meno spazio e costerebbe notevolmente di meno, non dovendo utilizzare luoghi preposti per lo stoccaggio di materiale fissile, od essere costretti ad utilizzare, come con l’uranio, siti in cui lo scarto della reazione ha un tempo di decadimento dell’ordine di poche centinaia di anni.
Lo stesso Carlo Rubbia stima che per la realizzazione di un reattore al TORIO ci vorrebbero da cinque a dieci anni con un investimento di circa Cinquecento milioni di €.contro i 5 miliardi delle centrali tradizionali
Ultima modifica di claudio sauro (Ieri 19:28)
ottimo!!!! sauro
ma vuoi che il cavaliere non sappia queste cose???
le centrali dovremo farle a uranio e sai secondo me il perchè?(un mia opinione))
innanzi tutto dovremmo sviluppare una tecnologia che non cè!!(proprio a livello tecnico)
è stata sviluppata quella con luranio perchè volevano farsi le bombe con il plutonio...
poi abbiamo contratti con la francia per altri 15 20 anni ,,,, quindi i reattori dobbiamo prenderli dalla francia salvo pagare penali .. ....
infatti mi sembra che berlusconi proprio due mesi fa era da sargosy per prendere quei reattori...li... ..ci daranno sicuramente robaccia.....
è sempre la politica che decide in base anche alle scelte del passato...
vuoi che uno come rubbia sia uno scemo? è un premio nobel per la fisica...
tutti sapevano fin dall inizio che il torio poteva essere meglio ma soprattutto più sicuro più stabile come elemento... (credo). ma le bombe?
se hai questa possibilità di spedire lettere al cavaliere avrei anche io un po di cose da dirgli... due proposte due idee,,,
una per uscire dalla crisi... immediata ... credo possibile.. ???
domani te la scrivo poi tu la spedisci ok.... METTICI IL MIO NOME SENNò FAI UNA FIGURACCIA....
l altra è un accelerazione per una tecnologia che secondo me sarà il futuro del trasporto.............
Ultima modifica di giorgiocangi (Ieri 23:51)
Grazie giorgiocangi, ma io penso che a questo punto dovremmo cambiare pagina.
Bisogna fare un atto di coraggio e svincolarsi anche dai rapporti con la Francia.
I reattori al Torio sono abbastanza semplici, c'è uno schema completo su Forum Focus, inoltre un reattore è stato già sperimentato, un reattore piuttosto piccolo ma piu che sufficente.
Non possiamo piu addossarci delle scorie nucleari che inquinano per decine di miliaia di anni.
E' ora di cambiare pagina, di dare una svolta radicale, e penso di avere le conoscenze per giungere al ministro Scaiola, al ministro Maroni, a Bossi e ad altri.
Se pure tu hai qualcosa di veramente innovativo sarebbe utile saperlo e farlo presente ai nostri governanti.
Penso che tu conosca già la mia i-mail : [email protected]
Il numero telefonico perchè mi piacerebbe anche sentirti per telefono (verso l'ora di pranzo o di cena) 045 7810703
Il mio indirizzo Sauro Claudio- Via G.Verdi 4- 37030 Badia Calavena (VR)
Io credo che se il governo attuale ci si mette, con buoni tecnici ed ingegneri, possa realizzare un reattore al Torio prima che finisca l'attuale legislatura.
Sarebbe uno smacco enorme per l'opposizione, avere una centrale nucleare anche se piccola ma funzionante e non inquinante per giunta.
Ed i Verdi con il Torio come combustibile non potrebbero dire niente.
E' ora di darci una mossa, e penso che anche il tuo contributo, come fisico di fama, sarebbe molto utile.
Oltretutto il grosso delle centrali ad uranio dovrebbero farle lungo un grande fiume che non vafa in secca, e cioè il Po, che è l'unico fiume in Italia che ha queste caratteristiche.
Venti centrali nella Pianura Padana, in uno spazio tanto ristretto e con rischi di inquinamento delle acque del Po.
E' un riscio da non sottovalutare.
Voglio farlo presente ai politici della Lega, ne conosco parecchi, compreso il sindaco di Verona.
Oltretutto mi stupisce che un argomento tanto importante sia così poco commentato dai Forumisti.
Io lancio una bomba atomica e loro continuano a parlare delle veline di Berlusconi e di altri argomenti politici di minor rilevanza.
Ma si rendono conto dell'importanza dell'argomento????????????
Che le centrali tradizionali ad uranio occorrerebbero 15 anni per costruirle e magari nelle prossime legislature sarebbero abbandonate perchè vince l'opposizione (anche se lo ritengo improbabile).
Comunque 15 o addirittura 20 anni sono troppi, il Governo attuale deve sbrigarsi, e la soluzione del Torio potrebbe risolvere molti problemi.
Io voglio fare una battaglia perchè si realizzino queste centrali innovative, oltretutto l'Italia sarebbe la prima, il modello per molte altre nazioni.
Ti assicuro che non mi fermerò mai.
Ciao.
Ultima modifica di claudio sauro (Oggi 09:05)
Scritto da: Sauro Claudio | giu 19, 2009 a 10:52