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gen 22, 2007

Commenti

IEBO

Che mi dici del WLL? Che fine ha fatto e farà?

Guido Tripaldi

ciao IBEO,
il WLL (Wireless Local Loop) è stato introdotto in Italia con la delibera AGcom n.400 del 2001 con lo scopo di consentire agli operatori la realizzazione di connessioni punto-multipunto alternative alla rete in rame di Telecom Italia.

La comprensione dell'interesse da parte degli operatori va affrontata con gli occhi di allora, dove le tecnologie xDSL erano ancora emergenti e le linee dati (i cosiddetti Circuiti Diretti Numerici punto-punto) avevano ancora prezzi molto alti: se ricordo bene in ambito urbano all'incirca 8 milioni di Lire all'anno per un CDN di 64Kbps e 28 milioni di Lire all'anno per un CDN di 2Mbps (ovvero per interconnettere due punti, la sede del cliente e quella dell'operatore, all'interno dello stesso comune), e molto più alti in ambito extraurbano. L'elevato prezzo dei CDN da parte di Telecom Italia non dipendeva dai costi industriali, ma dal retaggio monopolistico che consentiva di praticare prezzi non in linea con i costi ma in linea con quello che il mercato di riferimento era disposto a pagare (il monopolio è formalmente cessato nel 1998, ma ha iniziato a mostrare i suoi effetti sui prezzi solo alcuni anni più tardi).

Quindi un operatore che doveva rilegare un cliente alle proprie centrali (per la telefonia e/o internet e/o vpn), oltre al costo del proprio servizio doveva girare al cliente questi costi sui quali i margini erano minimi. Ecco che quindi qualsiasi soluzione alternativa per poter realizzare un ultimo miglio alternativo alla rete in rame era interessante vuoi per i clienti che per gli operatori. I sistemi WLL erano costosi e con precisi limiti tecnici, ma costituivano pur sempre una valida alternativa, dal punto di vista della robustezza del servizio erogabile e del costo inferiore rispetto all'affitto dei CDN.

L'utilizzo del WLL è stato espressamente previsto per poter fornire connettività alle aziende, non agli utenti privati. Vuoi per l'elevato costo degli apparati, vuoi per la bassa densità di utenti che ogni cella supporta, vuoi per la ridotta banda erogabile rispetto a quella consumata dall'utenza privata.

I sistemi WLL operano a cavallo dei 26GHz, ed in virtù delle caratteristiche di queste lunghezze d'onda, vi è la necessità di garantire visibilità ottica tra le stazioni radio base e le stazioni terminali, con aree di servizio di grosso modo 4Km di raggio. Le portanti in genere arrivano a 28MHz con una simmetrica banda lorda disposizione della trasmissione dati di circa 34Mbps.

Non vedo pertanto un grande futuro per queste tecnologie, sono diventate velocemente obsolete sopratutto grazie alla forte discesa dei prezzi dei servizi basati su rame anche per le connessioni dati rivolte alle aziende. Lo stesso WiMAX per queste applicazioni è più competitivo rispetto al WLL per il minore costo degli apparati (è destinato a diventare una tecnologia di massa, con conseguente miglioramento dei fattori di scala economici), e per le migliori capacità di propagazione radio elettrica (grazie all'uso di lunghezze d'onda maggiori, e degli algoritmi capaci di riutilizzare parte del segnale riflesso in condizioni di non-LOS).

ciao,
G

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