allora, Jobs dice:
> “I don’t want people to think of this as a computer,” he said. “I think of it
as reinventing the phone.”
“We define everything that is on the phone,” he said. “You don’t want your
phone to be like a PC. The last thing you want is to have loaded three apps
on your phone and then you go to make a call and it doesn’t work anymore.
These are more like iPods than they are like computers.”
“These are devices that need to work, and you can’t do that if you load any
software on them,” he said. “That doesn’t mean there’s not going to be
software to buy that you can load on them coming from us. It doesn’t mean we
have to write it all, but it means it has to be more of a controlled
environment.”
ovvero: "Non voglio vendere telefonini, questo lo fanno già gli altri, così come in passato non ho voluto vendere playermp3, altrimenti sarei stato schiacciato da sony, samsung, etc.. Quello che ho fatto con l'iPod+iTunes è proporre un sistema semplice per l'utente per immagazzinare e gestire la propria musica, così semplice da essere utilizzabile anche a quegli utenti privi di una dimestichezza tecnica con l'uso dei files, dei convertitori mp3, con le directory, etc. Ed essendo iPod+iTunes eccezionalmente semplice e comodo ho abituato progressivamente milioni di utenti ad affezionarcisi, ma condizionandoli a preferire per i loro acquisti di musica digitale lo store itunes, che è talmente semplice, bello e facile da usare, che nessuno più pensa di acquistare musica digitale da altre fonti sul web. E ho deciso di adottare un sistema di drm/cp light, per consentire la medesima libertà che ha oggi l'utente nel scambiarsi la musica con gli amici. Così facendo sto puntando, oltre a vendere l'hardware, ad intermediare sempre di più il mercato della musica, spostando gli acquisti dai cd, che son venduti negli
store tradizionali e online, ad acquisti privi di supporto, per i quali oramai sono il re. Analogamente farò con la TV, consentendo inizialmente all'utente, tramite il stbxapple, di gestirsi il proprio patrimonio video in modo così semplice e così comodo che lo preferirà a qualsiasi altro sistema di riproduzione domestico, e sostituendomi progressivamente a blockbuster prima e ai network tv dopo, ovvero di spostare la maggiorparte del consumo e dell'acquisto di roba video su formati filebased distribuiti dalla mia piattaforma.
Ecco perché non ho voluto e non intendo aprire nessuna delle mie piattaforme non-pc,cioè l'iPod in nuovo iPhone e il nuovo stbx ad uno sviluppo software autonomo. Almeno non intendo farlo a meno che non veda che il mio tentativo di diventare il re nel settore dell'intermediazione audio/video/servizi non
fallisca. In questo caso mi accontenterò di vendere l'hardware solo come hardware e non come parte di un sistema, e pertanto aprirò agli sviluppatori. Infatti con l'iPod non ho aperto la piattaforma di sviluppo.
La quinta generazione ipod ha tutte le api e la potenza necessarie per poterci sivuppare su qualsiasi cosa, ma alle terze parti ho fatto sviluppare solo dei giochini, che mi servono a rendere ancora più attraente l'oggetto, sviluppare qualche ricavetto in più, e rendere ancora più "addicted" gli
utenti. Stessa cosa farò con l'iPhone, cercando però in futuro di intermediare alcuni altri importanti servizi, analogamente a quanto ho fatto sulla musica e mi accingo a fare con il video. Infatti i servizi non sono infrastruttura, ma software. E "chiunque ami fare software, deve progettarsi il proprio hardware". Ecco perché non offro ancora un client voip. Intanto rendo super diffuso il mio iPhone tramite Cingular, e non posso certo fargli sgambetti, e da qui a due anni, una volta che l'hardware dell'iPhone si è ulteriormente sviluppato e le vendite avranno raggiunto si spera i target attesi, e che si sarà stabilizzata la posizione e maggiormente svelata la strategia di soggetti come skype, allora deciderò se intermediare anche i servizi voce IP based, nonché e soprattutto i sistemi di pagamento
(diventando la nuova forma di moneta elettronica, perfettamente integrata con tutto il resto della piattaforma informatica personale dell'utente) e chissà, magari anche la pubblicità, oppure se invece aprire a skype/ebay/paypal, o a quello che sarà google, facendo accordi/M&A/etc.. Eh
sì, ho proprio intenzione di reinventare il telefono, e lo sto dicendo ai quattro venti...
Intanto tengo buoni gli utenti e gli sviluppatori spiegando che non è il caso di aprire la piattaforma di sviluppo per evitare di ritrovarsi in mano un iPhone che gli si introia di virus, di applicazioni bacate, di continui reset, etc..
E continuo con la mia strategia commerciale, ovvero produrre oggetti che siano particolarmente attraenti sul piano estetico, così da stimolare il desiderio di possederli e diventare oggetti di moda, così semplici da utilizzare da essere preferiti e consigliati con forza ad amici e parenti dagli stessi utenti, così potenti e ben costruiti da creare attorno un alone di fiducia e rispetto che stimola il riacquisto di altri prodotti e devices della stessa marca. Ed è grazie a tutto ciò che mi posso permettere di
insinuarmi come una serpe nell'intermediazione di contenuti, servizi, e pagamenti. E' un'operazione che nessuno a mai fatto, il campo è libero e sono l'unico a poterlo fare oggi come oggi: ho le idee, i capitali, i prodotti, la customerbase e la loro fiducia. Rischio di diventare in meno di dieci anni silenziosamente un colosso."
imho, very imho,
G
E' esattamente il motivo per il quale reputo migliori i prodotti della mela rispetto a quelli di Microsoft e, nel contempo, è proprio il motivo per il quale uso Microsoft e mai userò la mela: quando mi deciderò a cambiare passerò a linux!
A parte il paradosso forse quel tipo di strategia torna utile per raggiungere tutti quelli che vogliono solo giovarsi della tecnologia pagando lo scotto dei sistemi chiusi e anche per quelli che preferiscono un telefono bello ad uno flessibile.
Scritto da: Alberto | feb 05, 2007 a 23:58
ciao Alberto,
condivido l'esistenza di un tradeoff da valutare nella scelta tra un telefono bello ed uno flessibile (come esempio paradigmatico, ovviamente). Un po' meno nella contrapposizione dei prodotti della mela e quelli MS. Nel senso che è MS che ha basato (e tuttora basa) i suoi prodotti su sistemi alquanto chiusi (formato file proprietari, protocolli di comunicazione tra server e client proprietari e non documentati, interpretazione dell'html su explorer fuori standard, applet ActiveX solo per explorer/windows, etc..).
E Apple ha ben imparato la lezione, e tenta di chiudere i protocolli delle periferiche che "fanno sistema" come l'iPod, l'iPhone, la AppleTV. Ma se confrontiamo il Mac ed i PC Windows, credo che si possa affermare che i Mac son più aperti dei PC-MSW, si basano su un kernel FreeBSD, e, per il momento, non utilizzano alcun particolare protocollo proprietario o non documentato che possa forzare il lockin degli utenti a quella piattaforma.
Ma accetto ben volentieri un confronto sul tema
Scritto da: Guido Tripaldi | feb 06, 2007 a 20:03
Hai ragione: parlare di sistema chiuso Apple rispetto a MS è sbagliato ma se si paragona entrambi con Linux no!
Io uso MS per comodità ma in linea di massima credo che la soluzione migliore sia Linux. La flessibilità e la possibilità di giovarsi di una marea di progetti GNU/GPL è fantastica.
Vero anche che nessuno vieta di produrre software free anche per altre piattaforme che non siano Linux e io, ad esempio, ho scritto alcune micro applicazioni in LUA per del software free che gira sotto Windows.
Scritto da: Alberto | feb 08, 2007 a 10:35
io credo che "aperto" sia un sistema dove chiunque possa sviluppare liberamente ciò che gli pare. Mac, MSW, Linux (*nix più in generale), AmigaOS, PalmOS, etc, sono tutte piattaforme completamente aperte, ben documentate, con ottimi strumenti di sviluppo ed una marea di progetti opensource attivi. Mentre iPod, iPhone, AppleTV, Exchange, Skype, sono piattaforme completamente chiuse, si può sviluppare solo su permesso, incarico o il pagamento di licenza.
La chiusura serve a difendere un territorio (p.e. una customer base), un business model (p.e. l'intermediazione), un vantaggio competitivo (p.e. un net-effect).
Le chiusure piacciono, in genere, solo a chi ne trae un vantaggio, sono odiate da chi non ci può trovare il suo. Osservando bene, talvolta, il vantaggio non è a favore solo per colui il quale controlla il sistema, ma anche (in parte, e non per tutti) per chi lo utilizza (in genere significa piattaforme ben studiate, uniformi, coerenti e stabili, come le accoppiate iPod/iTunes).
Ma non sono ideologico, solo pragmatico. Preferisco le piattaforme aperte, perchè consentono di massimizzare le possibilità di innovazione (pur aumentando l'entropia del sistema), ma nel contempo lavoro meglio con le piattaforme comode e stabili. Diciamo una sorta di bilanciata schizofrenia... ;-)
Scritto da: Guido Tripaldi | feb 08, 2007 a 15:58
hi,
good site :) Whish you good luck!
Scritto da: Buitediem | ott 08, 2007 a 23:00
Thank you Buitediem! :) I hope to see you here again
G
Scritto da: Guido Tripaldi | ott 09, 2007 a 11:09