Sono andato a Bolzano a visitare KlimaHouse, la fiera sull'efficienza energetica. L'ho girata in lungo ed in largo. Degni di nota gli esempi di costruzioni passive, interessanti i sistemi di coibentazione, da approfondire i sistemi di riscaldamento e raffrescamento ad energia geotermica, molto utili i sistemi
di canalizzazione della luce per portare il sole lì dove non arriva, affollati i punti di ristoro, ottimo lo speck dei panini, scarsi i sistemi fotovoltaici (forse ci si è resi conto che possono esser convenienti solo
dove non arriva l'enel), curiose le vetrocamere riscaldanti (da non toccare, scottano!) ovvero finestre al posto dei termosifoni, divertente assistere alla diretta di Ambiente Italia con Beppe Rovera che si aggirava tra gli stand.
Ma di tutti gli espositori, uno e solo uno mi ha veramente colpito. Uno stand piccolo, molto piccolo, praticamente la più piccola superficie affittabile nel comprensorio fieristico. Confuso tra altri stand in un
corridorio laterale. Lo stand completamente spoglio: solo un omino, un paio di manifesti, ed un ripiano dov'era esposto il loro aggeggio.
E l'omino parlava solo tedesco. E la documentazione era anch'essa solo in tedesco. Ma sono bastate le scarne spiegazioni in un inglese anch'esso scarno, per farmi capire che tra tutte le novità esposte, tra tutte le grandi capacità di industrializzazione e di ingegnerizzazione esibite nei vari stand, quella era l'invenzione geniale.
Quand'è geniale un'invenzione? Quando è drammaticamente semplice, grandemente utile e che risulta al momento l'unica soluzione ad un problema comune.
L'ho ribattezzata "spugna di calore".
Qual'è il problema che risolve? Beh, d'inverno, si sa, il riscaldamento viene acceso e le finestre vengono tenute chiuse. Se non si tengono chiuse il caldo scappa. Ma se le finestre si tengono chiuse l'aria non si rinnova, si vizia, diminuisce l'ossigeno, aumenta la quantità dei prodotti di scarto
del nostro metabolismo, dei microbi dispersi dai nostri starnuti, etc.. Per cui è necessario, per vivere in un ambiente salubre, ricambiare periodicamente l'aria alla stanza. Ma il ricambio d'aria come avviene?
Buttando fuori l'aria viziata e reinserendo aria fresca. Ma buttando fuori l'aria viziata buttiamo via anche buona parte dell'energia termica accumulata nella stanza che viene così dispersa all'esterno, e dobbiamo consumare altra energia per riscaldare nuovamente la stanza, per compensare il calore perso.
Allora come fare a cambiare completamente l'aria in una stanza senza perdere energia termica?
Semplice, basta sottrarla all'aria mentre la si aspira via, accumularla, e utilizzarla per riscaldare la nuova aria che si immette!
In pratica l'aggeggio è una ventola a flusso invertibile con in mezzo un sistema ceramico di accumulazione termica. Lo si installa coassialmente praticando un foro di una ventina di centimetri sulla parete. Ogni 70 secondi inverte il flusso. All'inizio sposta l'aria viziata dalla stanza
verso l'esterno. L'aria viziata (e calda) passa per l'accumulatore ceramico al quale cede il proprio calore, e viene dispersa all'esterno. Dopo 70 secondi il ciclo si inverte, l'aria fresca esterna viene spostata all'interno passando prima per un filtro che trattiene le impurità esterne,
poi per l'accumulatore ceramico che questa volta cede il calore accumulato all'aria esterna più fresca, riscaldandola, restituendo così alla stanza, tramite la nuova aria, l'energia estratta nella prima fase. E così via.
Circa ogni due ore l'aria di una stanza è completamente ricambiata, perdendo solo una frazione del calore (il recupero termico arriva al 92%), senza immettere impurità e rumori dall'esterno come avverrebbe aprendo la finestra.
Ah, l'aggeggio costa circa 600 euro, e lasciandolo attivo 24h24 consuma 4 euro di corrente all'anno..
semplice. efficace. economico. Geniale.
imho,
G
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